2024

21 febbraio Surial et al., Effetto degli inibitori dell’integrasi sugli eventi cardiovascolari


Effetto degli inibitori dell’integrasi sugli eventi cardiovascolari nelle persone con infezione HIV che iniziano una terapia antiretrovirale.   Clinical Infectious Disease

Gli inibitori dell’integrasi giocano un ruolo importante nella moderna terapia antiretrovirale per la buona tolleranza e grande efficacia. Negli ultimi anni sono però stati identificati possibili effetti avversi di questa classe di farmaci, in particolare l’aumento ponderale e il diabete mellito. Una collaborazione internazionale di varie coorti, denominata RESPOND, ha anche suggerito la possibilità di un rischio aumentato di eventi cardiovascolari (infarto miocardico e ictus cerebrale) nei pazienti che assumono un inibitore dell’integrasi. Apparentemente il rischio aumentato di questi eventi vascolari era identificabile solo nei primi due anni di trattamento e non dopo molti anni di terapia. Occorre sottolineare che, come può accadere negli studi osservazionali, questo segnale inaspettato associato agli inibitori dell’integrasi potrebbe non essere reale, ma solo conseguenza di problemi metodologici dello studio.

Per meglio comprendere questo segnale di sicurezza, la medesima domanda è stata esaminata nel contesto dello studio svizzero della coorte HIV (SHCS). Le ricercatrici e i ricercatori si sono soprattutto concentrati sull’applicazione di una robusta metodologia statistica. Sono state esaminate 5'362 persone che vivono con l’HIV e che non hanno ricevuto nessun trattamento antiretrovirale prima dell’inclusione nella SHCS. Questo studio ha permesso di comparare il rischio di eventi cardiovascolari in 1'837 persone che hanno iniziato una terapia antiretrovirale contenente un inibitore dell’integrasi con 3'525 persone che hanno iniziato una terapia antiretrovirale differente.

Durante un periodo di osservazione mediamente di 5 anni sono stati rilevati 116 eventi cardiovascolari: 37 infarti miocardici, 36 ictus cerebrali e 43 interventi su vasi arteriosi. Il rischio di avere uno di questi eventi non era differente tra i partecipanti che hanno ricevuto un inibitore dell’integrasi nel confronto con le persone trattate con altri farmaci antiretrovirali. Questi risultati sono molto rassicuranti, dato che gli inibitori dell’integrasi sono oramai diventati in tutto il mondo uno standard terapeutico per l’infezione HIV.

PubMed